[ immenso blog ]
Siti che vendono link con pagerank elevati: attenti a quelli che fanno uso della tecnica fraudolenta del redirect
Nel 2012 c’è ancora chi dà un’importanza esagerata al pagerank.
Per chi non lo sapesse, il pagerank (in breve, pr) è quell’indice con cui Google assegna un valore (da 0 a 10) ad una singola pagina di un sito Web. Tale indice dipende da una serie di fattori, tra i quali la cosiddetta link popularity, ovvero la mole di backlink che ha quella pagina.
VENDERE LINK: giusto o sbagliato?
E dato che è, soprattutto oggi, avdere link in modo naturale è molto difficile, in moltissimi oggi ricorrono alla compravendita di link per aumentare il pagerank.
Su forum come www.alverde.net e www.giorgiotave.it/forum/ ci sono sezioni apposite strapiene di thread e annunci per chi volesse adottare tale soluzione.
Da sottolineare che la vendita di link è fortemente ostacolata e malvista da Google, ovviamente.
Il motivo è presto detto: Google vorrebbe che un sito A linki un sito B senza avere nulla in cambio. Un link spontaneo, insomma, un collegamento verso un’altra risorsa che magari sia da completamento o approfondimento alla tematica intrapresa dal sito stesso.
Ricorrere alla vendita di link è invece scorretto, perchè significherebbe dare un importanza ad un sito (quello linkato) che invece non ha in sé e per sé, ottenendo denaro in cambio.
In caso abbia il sospetto di una possibile ‘mercificazione’ dei link, o il ricorso a tecniche di scambio link secondo schemi prefissati, Google prende provvedimenti, e azzera il pagerank, informando l’utente del sito attraverso un messaggio dal centro Webmaster di Google, raggiungibile da www.google.com/webmasters/
Ciò non significa che un sito A non possa guadagnare esponendo banner o link pubblicitari: per farlo correttamente occorre inserire l’attributo rel=”nofollow” nel collegamento ipertestuale, in modo da segnalare a Google di ‘non passare rank’ verso quel sito, che comunque, verrà seguito e NON verrà ignorato totalmente.
Tornando alla compravendita di link, che questo articolo NON vuole in alcun modo incoraggiare (proprio per i motivi spiegati sopra), c’è chi ha addirittura fatto delle tabelle (estremamente ridicole, aggiungerei) per calcolare il numero di link da siti ad elevato pagerank per poter aumentare il proprio pr.
C’è chi ha una vera e propria attività professionale legata alla compravendita di link, e ovviamente il pagerank, è l’unico parametro preso in considerazione (anche se, come dicevo all’inizio dell’articolo, NON è più inquadrabile come il più importante parametro preso in considerazione da Google per denotare il trust, ovvero l’importanza di un sito).
In altre parole, da qualche anno a questa parte il pagerank ha perso importanza, ma continua nonostante tutto a svilupparsi ed evolversi il mercato della creazione di link a pagamento, con l’illusione che acquistando link si possa magicamente essere primi su Google con una data keyword.
In questo contesto, c’è una tecnica (furba, ma scorretta) che serve a ‘pompare’ il pagerank. Vediamola.
La tecnica del redirect per aumentare il pagerank di un sito
Si compra un sito con qualche mese (meglio 1 anno o più) di vita. Più il sito è anziano, più si da credibilità all’operazione.
Dall’home page si inserisce un redirect verso un sito autorevole (nel senso con alto rank), ad esempio google.com o google.it.
Passato qualche tempo, si toglie il redirect. La pagina avrà acquisito lo stesso pagerank della pagina di destinazione, o comunque sia un valore piuttosto elevato.
Fatto questo si completa il sito, aggiungendo pagine, creando articoli, ecc.
E si inserisce in qualche forum specializzato un annuncio in cui si vendono link a vita da siti con pr 7, 8, 9.
Qualche allocco ci casca, ahimè, allettato da un lato dall’elevato pagerank e dal prezzo basso dall’altro.
Passato un po’ di tempo, Google si rende conto della pagina con pagerank ‘falso’ (o meglio, artificialmente costruito con la tecnica del redirect), e le attribuisce il giusto pagerank, eventualmente annullandolo del tutto. Nel frattempo però i compratori hanno già pagato, e si renderanno conto troppo tardi della ‘fregatura’.
Una variante è quella di NON vendere link, ma fare scambi link con altri siti per evitare la penalizzazione o l’annullamento del pr: in altre parole il ‘truffatore’ fornisce i link dalla pagina con il pagerank ‘pompato’, e ottiene in cambio tanti backlink da siti, aventi sicuramente un più basso pagerank, ma acquisito in modo naturale col tempo e con contenuti validi.
Come riconoscere siti web con pagerank falso
Per fortuna ci sono strumenti nel web che ci permettono di riconoscere e smascherare questi siti che hanno adottato la tecnica fraudolenta del redirect.
Un modo immediato è ricorrere a http://www.opensiteexplorer.org. In alcuni casi questo sito (di cui ho parlato in questo articolo), riesce ad indicare direttamente il redirect, ma comunque sia in ogni modo opensiteexplorer (o altri strumenti per verificare backlink, come ad esempio scrivere link:www.nomesito.estensione su Google) serve per controllare quanti e quali sono i link verso un determinato sito web.
Se ci sono pochi backlink in un sito con elevato pagerank, è ovvio che bisogna insospettirsi.
Come bisogna assolutamente insospettirsi se un sito ha un home page con elevato pagerank, e le pagine interne, invece, ne sono prive: cioò può significare due cose, o che è stata attuata la tecnica del redirect oppure che il sito è stato venduto e ricomprato da poco, e il nuovo acquirente ha eliminato tutte le vecchie pagine e l’ha rifatto daccapo.
Però la seconda opzione verrebbe subito smascherata in un modo semplice: controllando le pagine indicizzate in archive.org, che è un sito che raccoglie TUTTE le vecchie versioni di siti web. Se un sito con pr alto non ha pagine in archive.org, ecco che avete con una buona probabilità ‘sgamato’ la tecnica truffaldina.
Altro controllo aggiuntivo è quello dell’Alexa rank. Ricordo che l’Alexa rank è un indice che ci dà un idea su quanti visitatori unici che visitano un sito web (altre spiegazioni in un mio articolo precedente).
Un sito con Pagerank altissimo e scarsissimo Alexa Rank ci deve allarmare, perché potrebbe essere, nel migliore dei casi, un sito con una certa anzianità e con pagerank giusto (non ‘pompato’ con tecniche scorrette), ma abbandonato a se stesso e poi venduto.
Oppure potrebbe essere, appunto, un sito di un furbacchione che ha usato la tecnica del redirect vista sopra.
In ogni caso, siate diffidenti di chi vi propone link a vita a basso prezzo da siti con pagerank elevati!!
Per leggere tutto l'articolo Redirect per aumentare pagerank: come riconoscere siti che hanno page rank falso devi andare in www.immenso.org